La scorsa settimana ha ricevuto il via libera da parte del Consiglio dei Ministri il Decreto Crescita 2019 che, fra le altre misure, punta alla riqualificazione urbana attraverso deroghe e incentivi.
Fino a oggi gli interventi di demolizione e ricostruzione erano ostacolati dai limiti di densità edilizia, altezza e distanza tra edifici previsti dal DM 1444/1968. Il Decreto Crescita stabilisce che d’ora in poi tali limiti, compreso quello della distanza minima di 10 metri tra pareti finestrate, saranno validi solo nelle cosiddette zone omogenee C, ovvero le aree inedificate o con un basso livello di edificazione: questo per favorire la riqualificazione urbana dei centri storici e delle zone già edificate.
Il sisma bonus sarà esteso alle zone 2 e 3: chi acquisterà un immobile in un edificio demolito e ricostruito in una zona a rischio sismico 1, 2 o 3 avrà diritto a una detrazione pari al 75% del prezzo se effettuerà interventi che determino il passaggio a una classe di rischio inferiore, o dell’85% se ottiene invece il passaggio a due classi inferiori. Inoltre, sono previsti contributi (sotto forma di sconti anticipati dal fornitore) per gli interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza dal rischio sismico. Stanziati anche 500 milioni di euro da erogare ai comuni per interventi di efficientamento e sviluppo territoriale sostenibile.
Se la Soprintendenza non esprimerà un giudizio in merito ai lavori di edilizia privata entro 90 giorni dalla richiesta, sarà sottinteso il suo assenso a procedere. Questo almeno per tutto il 2019 e il 2020. Non si tratta solo di una deroga rispetto a quanto previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/2004), che fissa in 120 giorni il termine per l’autorizzazione, ma di una vera e propria novità.
I trasferimenti di fabbricati a favore di imprese che, entro i successivi dieci anni, provvedano alla demolizione e ricostruzione, saranno agevolati con una imposta di registro ipotecaria e catastale fissa di 200 euro ciascuna.